PESCA, WWF: “IL SI’ AI SUSSIDI PER LE FLOTTE UE METTE A RISCHIO GLI STOCK ITTICI”

12.07.2013 13:48

TROPPE BARCHE PER TROPPO POCO PESCE: RIASSEGNARE I FONDI PER IL RECUPERO DEGLI STOCK E IL RIPRISTINO DEGLI HABITAT MARINI I deputati della Commissione Pesca del Parlamento Europeo hanno votato la decisione di fornire 1,6 miliardi di euro in sussidi per incrementare la capacità delle flotte pescherecce e diversificare le economie locali che sono state duramente colpite dal declino di questo settore. Per il WWF, mentre l'obiettivo dichiarato del sostegno è quello di aumentare la sostenibilità del settore della pesca, gli investimenti in nuove barche e attrezzature consentiranno un maggiore raggio d'azione dei pescherecci e una maggiore capacità di rimanere più a lungo in mare, consentendo ai pescatori di raggiungere anche l’ultimo pesce degli stock che si trovano lontano dai porti europei.

Questo voto non è affatto coerente con la posizione che i deputati hanno preso nel "regolamento di base", che è stato appena concordato e che guarda a una promozione di un vero e proprio aumento del numero di pesci. L'accordo ha anche omesso di fornire fondi per attuare programmi per migliorare la partecipazione delle ONG e delle altre parti interessate nella gestione della pesca e nelle misure di conservazione. “Questo accordo riporterà la ricostituzione degli stock ittici indietro di decenni soprattutto in aree come il Mediterraneo, dove saranno spesi la maggior parte dei fondi per il rinnovo della flotta. Ai membri della Commissione per la pesca è stato chiesto di elaborare un piano che possa promuovere la pesca sostenibile nel lungo termine. Invece ora più di 20.000 barche saranno ammesse al finanziamento che in futuro potrebbe distruggere gli stock ittici rimanenti – dichiara il WWF - Poiché questo voto passa ora alla plenaria del Parlamento europeo, chiediamo a tutti i deputati di porre fine a questa situazione in cui troppe barche sono a caccia di troppo poco pesce e di riassegnare i fondi per la promozione del recupero degli stock e il ripristino degli habitat.''.

 

La pesca sostenibile è uno dei punti cardine dell’azione WWF per UN MEDITERRANEO DI QUALITA’ , che ha l’obiettivo di coinvolgere governi, amministrazioni, cittadini e tutti gli attori del mare, nello sviluppo di un sistema di gestione integrato delle coste e degli ambienti marini, dove la salvaguardia degli ecosistemi vada di pari passo con uno sfruttamento economico sostenibile e una netta riduzione dell'inquinamento e degli impatti derivanti da attività umane quali pesca, turismo, navigazione e traffico marittimo, produzione energetica, urbanizzazione e industrializzazione costiera.

           

 

MANIFESTO WWF PER UN MEDITERRANEO DI QUALITA’

Un Mediterraneo di qualità:

- Ha acque senza rifiuti

In Mediterraneo, tra Italia, Spagna e Francia, galleggiano 500 tonnellate di plastica (con concentrazioni superiori a quelle presenti nell'oceano Atlantico e nel Pacifico). Secondo uno studio del 2010 (ARPA Toscana ed Emilia Romagna), la plastica costituisce il 60-80% dei rifiuti in mare Mediterraneo e in alcune aree il dato arriva addirittura al 90-95%.

- Ha navi "attente" che non colpiscono i cetacei

In Mediterraneo, come riporta l'istituto Tethys, dal 1972 al 2001, sono morte 43 balenottere comuni colpite involontariamente dalle navi.

- Ha relitti tristi o affascinanti ma non velenosi

In Mediterraneo, secondo l'Osservatorio dei Veleni, di cui il WWF è membro fondatore, ci sono navi affondate cariche di sostanze velenose altamente nocive per la salute del mare e dell'uomo.

- Ha aree marine protette che funzionano

Meno dell'1% del mare Mediterraneo è protetto.

- Ha una pesca sostenibile

Secondo la Comunità Europea, oltre l'85% dei pesci pescati in Mediterraneo è eccessivamente sfruttato (overfished). Se ne pescano più di quanti ne nascano. Circa 1.5 milioni di tonnellate di pesce viene pescato nel Mediterraneo ogni anno con metodi di pesca per lo più distruttivi, e spesso illegali.

- Ha coste rocciose, spiagge, scogli e falesie, e non una colata di cemento legale o abusivo

La Sicilia, l'ombelico del Mediterraneo, come l'uno per il tutto. Il 63% delle sue coste è totalmente cementificato.

- Ha turisti responsabili e non calca umana

In Mediterraneo, ogni anno 220 milioni di persone ci fanno le vacanze.

- Ha biodiversità in espansione, rigogliosa, viva e vegeta

In Mediterraneo la foca monaca è praticamente scomparsa, abbiamo estinto localmente razze e squali, secondo l'IUCN (Internat. Union for Conservation of Nature) tonno rosso, cernia bruna e pesce spada sono minacciate d'estinzione, molto più in pericolo di leoni e leopardi. La foresta algale, che riveste i fondali rocciosi, è minacciata da specie invasive ed aliene.

- Ha tartarughe libere di nuotare che non rischiano la vita per la pesca accidentale

In Mediterraneo, 130mila tartarughe ogni anno vengono catturate accidentalmente negli attrezzi da pesca. Di queste, 40mila muoiono. Solo in Italia la pesca accidentale colpisce 20mila tartarughe.

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