Sequestrato il cantiere del Rigassificatore di Porto Empedocle.
La Direzione distrettuale antimafia di Palermo, nei giorni scorsi, ha apposto i sigilli al cantiere del Rigassificatore di Porto Empedocle per indagare su possibili infiltrazioni mafiose. Infatti il Capocantiere di una delle ditte in subappalto sarebbe un esponente della famiglia mafiosa di Porto Empedocle. Si indaga anche su alcune dichiarazione del pentito ed ex sindaco di Porto Empedocle, Paolo Ferrara, e su alcuni pizzini che sarebbero stati trovati durante la cattura di Gerlandino Messina.
Tra gli indagati ci sono anche due funzionari di Nuove Energie gruppo Enel, con l'aggravante di aver favorito le organizzazioni criminali per la pubblica fornitura. Questo è accaduto nonostante Nuove Energie abbia siglato con la Prefettura di Agrigento il protocollo sulla legalità e trasparenza per le gare di appalto.
L'inchiesta è legata al materiale, pietrisco per la precisione, di scarsa qualità utilizzato per il compattamento del suolo e per la realizzazione della scogliera posta a protezione del terminale del rigassificatore. Questo materiale provverebbe da una ditta che ha contatti con le organizzazioni criminali.
L'associazione Wwf Agrigento dichiara pieno sostegno ai magistrati della Dda di Palermo, Rita Fulantelli, Emanuele Ravaglioli e Geri Ferrara che hanno disposto il sequestro del cantiere e seguirà lo svolgersi dell'inchiesta.
Quest'ulteriore vicenda è un'altro dei motivi, insieme all'impatto ambientale e paesaggistico che provocherebbe il Rigassificatore, per rinnovare il nostro NO a questo progetto, nella speranza che venga un giorno posto fine alla progettazione e realizzazione di impianti energetici con forte impatto ambientale, a sostegno, invece, di impianti energetici che utilizzano e forniscono "energia pulita".